Manovra, CoLAP: “Rinnovare Iscro senza emendamenti significa fare cassa ai danni dei professionisti”
17 Ottobre 2023Manovra, CoLAP: “Rinnovare Iscro senza emendamenti significa fare cassa ai danni dei professionisti”
Chiusura totale da parte del Governo ad un confronto sulla Manovra, è quanto emerge a margine della conferenza stampa di ieri a Palazzo Chigi. L’economia e la progettualità del nostro Paese è amputata da una politica che avanza a suon di provvedimenti spot annuali, non esiste una piano a lungo termine che possa dare la sicurezza di norme certe e durature.
“Stando alle indiscrezioni-dichiara la Presidente del CoLAP Emiliana Alessandrucci– ancora una volta i professionisti sono rimasti inascoltati. Un esempio su tutti è il rinnovo dell’Iscro (indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa) misura assolutamente inutile, lo confermano le pochissime domande presentate nell’ultimo anno. Pochi giorni fa avevamo partecipato ad un tavolo di confronto al Ministero del Lavoro proprio su questa misura, ed era emerso in maniera incontrovertibile quanto l’Iscro non fosse di aiuto a nessuno, ma al contrario comportasse una maggiorazione dell’aliquota versata da tutti i professionisti. Se pochi giorni dopo quel tavolo la risposta del Governo è rinnovare questa misura resta che constatare la posizione periferica che i professionisti occupano nella mappa politica di questo esecutivo”
“Per quanto possa essere encomiabile l’intenzione del Governo di sostenere la natalità intervenendo sui contributi-continua la Alessandrucci-non riusciamo a capire perché questo sostegno riguardi solo le lavoratrici dipendenti. Continuiamo a constatare come ogni Governo abbia bisogno che qualcuno ricordi loro che anche le lavoratrici autonome sono madri. Oltretutto questa misura non contemplerebbe i padri, perché? “
In tema fisco: “Per le partite iva sarebbe prevista la rateizzazione dell’acconto di novembre. Come abbiamo ribadito più volte è il concetto stesso di acconto che è sbagliato. In pratica il professionista anticipa le tasse che pagherà l’anno successivo sulla base di quanto ha guadagnato l’anno precedente. Equivale a fare cassa sulle spalle dei contribuenti, creando in molti casi un problema di liquidità, che in questo periodo storico caratterizzato dall’aumento delle materie prime e dall’inflazione-conclude la Alessandrucci– sta decimando il nostro tessuto produttivo, impedendo di crescere e investire sul futuro e la formazione”