Cosa serve ai professionisti nel 2024
9 Gennaio 2024Concorrenza e semplificazione. Chiediamo al Governo di sbloccare definitivamente il potenziale del mercato professionale italiano
Le professioni Legge 4/2013 sono un segmento importante dell’economia italiana, per altro anche trainanti in taluni ambiti, come ad esempio il digitale che sviluppa e svilupperà sempre più tante e nuove professionalità. Per questo un Paese che voglia dirsi serio e attento non può dimenticare che anche questo mondo, che oggi rappresenta il secondo pilatro del sistema professionale nazionale, ha bisogno di trovare condizioni di mercato che consentano crescita e competitività.
Un esempio su tutti e la tutela della concorrenza. “Stare sul mercato-dichiara il Presidente del CoLAP Nicola Testa-è paradossalmente una delle grandi sfide del mondo delle professioni disciplinate dalla Legge 4/2013. La politica può agevolare questa piena presenza del mondo professionale intervenendo una volta per tutte sulla libera concorrenza, eliminando inutili confini che bloccano la crescita di migliaia di professionisti giovani e meno giovani. Questa nostra posizione non deve essere strumentalizzata-conclude il Presidente Testa-siamo consapevoli che in alcuni ambiti i confini servano per tutelare l’utenza, ma nel mercato professionale italiano sono presenti molti paletti utili esclusivamente a difendere l’orticello di qualcuno, e ciò non è accettabile”.
Un’altra zavorra che pesa come un macigno sulla crescita dei professionisti italiani è la burocrazia e la mancanza di semplificazione, un termine spesso abusato che rischia di rimanere una parola vuota. “Se vogliamo parlare di semplificare per favorire sviluppo-dichiara il Presidente del CoLAP Nicola Testa- allora dobbiamo avere bene chiaro di cosa hanno bisogno i professionisti e le imprese, ad esempio di rapporti più fluidi con le Pa per la gestione di un problema o per un lavoro. Se pensiamo all’Inps, ad oggi è un problema anche solo avere un contatto, figuriamoci poi gestire una pratica o un contenzioso. Se parliamo di semplificazione e fisco-continua Testa-va risolta la questione della doppia contribuzione previdenziale per taluni ambiti e occorre trovare un allineamento sulle aliquote di pagamento previdenziale. Stop a differenziazioni tra casse e gestioni, cento euro versate per la previdenza da un commerciante sono uguali a cento euro versati da un artigiano o un soggetto che versa alla gestione separata. Tutti sono lavoratori e tutti hanno pari dignità. È un dovere che abbiamo verso le nuove generazioni, tentare di lasciare a loro una situazione migliore di quella che abbiamo ricevuto e coinvolgerli per raggiungere questi obiettivi, così come ha affermato il Presidente Mattarella nel messaggio alla nazione di fine anno”.
Ultima ma non ultima la formazione. Nella realtà di oggi la formazione deve essere continua e di qualità, l’unica vera arma che i professionisti hanno è la loro competenza, ed essa deve essere sempre ben “affilata”. “Una proposta da valutare con attenzione-dichiara Testa- potrebbe essere quella di coinvolgere le professioni nell’ambito dei fondi interprofessionali, utilizzando la formula dello 0,30% in uso per il lavoro subordinato, metodo che ha prodotto risultati e che potrebbe essere riprodotto anche per le professioni che afferiscono alla Gestione Separata”.